MANCINI GIOVANNI

Venne assassinato il 31 Agosto da un uomo malato di mente che stava cercando di disarmare.

Mancini, capo equipaggio della Volante Genova della Questura di Milano insieme ad un secondo agente, era giunto nell'abitazione in via Segneri a Milano dopo una segnalazione da parte della moglie dell'uomo che aveva segnalato il fatto che questi era armato e minacciasse di morte alcune persone.

Il brigadiere Mancini e il suo collega una volta entrati nell'abitazione dell'uomo cercarono di disarmarlo della pistola Beretta calibro 22 da lui impugnata ma questi si scagliò contro gli agenti aprendo il fuoco sul brigadiere Mancini uccidendolo e cercando di assassinare anche il suo collega. I due lottarono corpo a corpo per dieci minuti, finchè in soccorso del poliziotto non giunse un vigile urbano. Entrambi riuscirono a bloccare e disarmare l'assassino.

L'omicida in seguito venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico giudiziario.

Il Brigadiere Giovanni Mancini aveva combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale in Africa Settentrionale come sottufficiale dell'Esercito Italiano. Lasciò la moglie e tre figli.

MANCINI GIOVANNI
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